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mercoledì 7 marzo 2012

Le gambe sollevate, le mani a sostenerle formando quasi un angolo acuto...figura geometrica che ti piace molto rappresentare quando utilizza la canna...non ti rendi conto che al suo tocco l'angolazione muta anche se in modo impercettibile per te..
Sei li in attesa di un dolore che già conosci pur non sapendone l'intensità e invece il colpo si abbatte proprio là. dove le grandi labbra si uniscono al perineo....e ti sembra che una lingua di fuoco ti abbia colpito, ti manca il respiro, ti tremano le gambe e cerchi di non urlare, ma al secondo colpo non ce la fai... tra il dolore che ti svuota sei piacevolmente stupita nel renderti conto che per lui è così semplice cambiare completamente volto a cose già note.
Ti appallottoli un attimo, ma subito riformi l'angolo e ti offri, questa volta più consapevole del dolore e (speri) più in grado di sopportarlo.
Sorridi nel vedere il suo sguardo soddisfatto, sei inciampata ma ti sei rialzata subito.....sai che non ci saranno sconti e di questo gioisci.
E mugoli e piangi e ti dimeni ma...l'angolo resta sempre acuto.
Poi la sua mano sulle piante dei piedi a fletterli e rilasciarli.......come un accordatore usa i tuoi muscoli per farti percepire il dolore in modo diverso pur con lo stesso tocco...e la geometria diventa musica.


1 commento:

SquilibrioDeiSensi ha detto...

mi emoziono leggendo le tue parole..sono molto belle e profonde..proprio come quello che stai vivendo.
ti comprendo e condivido.
un sorriso.
SdS